sabato 31 ottobre 2009

SAN FELICE - Preoccupazione per l’impatto economico del deposito GAS RIVARA !!!


Rinunciare al progetto del deposito gas di Rivara per salvaguardare l’economia del territorio che rischierebbe pesanti ripercussioni economiche.
Dopo il no incassato dalla commissione tecnica provinciale, per il deposito Erg-Igm che dovrebbe sorgere a Rivara di San Felice arriva anche la bocciatura degli operatori economici dell’Area Nord.Con una nota Confesercenti ha invitato la società promotrice a rinunciare al progetto.«Sarebbe una decisione che permetterebbe di superare una dannosa fase di incertezza che sta pesantemente
condizionando le scelte per il futuro del territorio - dicono i vertici di Confesercenti - La valutazione
della Provincia va a sommarsi all’avversità manifesta nei confronti del progetto da parte di tutte le forze politiche,sociali ed economiche della zona, nonché dei residenti:la sua realizzazione non rappresenterebbe alcuna soluzione ai problemi attuali di approvvigionamento gas,mentre andrebbe a soddisfare l’interesse di poche persone a scapito dell’intera collettività».

Per Confesercenti l’ok al deposito significherebbe anche pesanti ripercussioni dal punto di vista economico.«L’unica certezza sarà l’impoverimento del territorio,con ricadute negative sul valore di abitazioni e attività commerciali, determinando anche un probabile aumento dei costi assicurativi – continuano dall’associazione di categoria – A Rivara,da quando si è iniziata ad ipotizzare la realizzazione di tale impianto di stoccaggio, nessun costruttore investe più sul territorio e chi l’ha fatto ha gli immobili vuoti o invenduti.
Nessuno è in grado di prevedere l’impatto che potrà avere sulle attività agricole,settore rilevante dell’economia della zona.
Senza contare che l’eventuale realizzazione dell’impianto contrasterebbe pesantemente con tutti gli sforzi e le politiche di valorizzazione e promozione territoriale, portati avanti fino ad oggi da autorità locali e associazioni di categoria,con dispendio di energie e risorse economiche.
Inoltre sono poche le certezze dal punto di vista occupazionale: anzi qualora si innescasse un meccanismo di impoverimento della zona si rischierebbe un processo inverso».

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