giovedì 1 ottobre 2009

MODENA – Boom di protesti in provincia!


L’importo complessivo, nei primi otto mesi del 2009, ammonta a 29 milioni.



I portafogli dei modenesi sono sempre più «leggeri», per le difficoltà del momento essere in possesso dei soldi per saldare le scadenze non è sempre possibile e, per reazione, è in aumento il numero delle persone iscritte nei registri dei protesti.
Secondo quanto riferiscono i dati raccolti dalla Camera di Commercio di Modena, nei primi otto mesi del 2009, l’importo complessivo dei protesti nel nostro territorio è aumentato del 68,82% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.
Sulla base delle stime, il totale degli effetti protestati in provincia (al 31 agosto di quest’anno) ammonta a 29 milioni di euro.

Riguardo la tipologia degli effetti, si nota un aumento maggiore nelle cambiali e tratte rispetto a quello degli assegni.

Un altro segnale che desta preoccupazione, secondo l’ente camerale, è un abbassamento
delle cancellazioni di protesto.
Le istanze presentate dal debitore e accompagnate dalla dimostrazione di aver ottemperato
al proprio obbligo, hanno prodotto - nei primi otto mesi del 2008 rispetto allo stesso periodo 2007- una diminuzione del 28,06% degli effetti cancellati, cui ha fatto seguito, nello stesso periodo di quest’anno un ulteriore abbassamento dell’13,63%.
Considerando, infine, l’aumento dei protesti e la diminuzione delle cancellazioni quella che appare è una realtà difficile nella quale un numero sempre maggiore di imprese e privati non è in grado di far fronte agli impegni di spesa presi, attanagliati da scadenze e mancanza di liquidità.
La Camera di Commercio, grazie al registro informatico, è in grado di tenere monitorata la situazione in tutta la provincia di Modena.

L’informatizzazione del sistema, avvenuta nel 2000, in sostituzione della pubblicazione cartacea, rende possibile un aggiornamento rapido dei dati (entro il 15° giorno di ogni mese sono disponibili gli effetti del mese precedente) mentre l’indicazione obbligatoria del
codice fiscale della persona o dell’impresa rende certo il risultato della ricerca.

Trattandosi di pubblici registri è possibile consultarli direttamente agli sportelli preposti o attraverso il collegamento TelemacoPay, e rappresentano un valido strumento di lavoro nei rapporti commerciali, ad uso prevelente di imprese,istituti di credito e di chiunque vi abbia interesse.

MODENA - «Crisi economica, vivere in città è sempre più difficile»


La denuncia delle associazioni: «Famiglie sul lastrico. Volano i prezzi degli alimentari e le tariffe»

Vivere a Modena è sempre più difficile. Per le famiglie, per i pensionati, per chi ha in mano un contratto a tempo determinato, per chi è in cassa integrazione e per chi è rimasto, da una settimana all’altra, senza lavoro con bollette o rate del mutuo da saldare.
La crisi, tutt’altro che superata, non ha fatto sconti al nostro territorio dove - in linea con quanto sta accadendo in tutto il Paese - si stanno ripresentando le problematiche che impensierivano quando i portafogli non erano così «leggeri».

Stiamo parlando del continuo aumento dei prezzi (in testa, come mesi fa, ci sono i generi di prima necessità come pasta o pane) e del conseguente crollo dei consumi (dal -2,5 al - 3% mentre le vendite a rate hanno registrato persino un - 20%), del caro-mutui, delle tariffe sempre più salate e dell’impennata degli affitti. Per non parlare, poi, del puntuale ricorso al credito al consumo (anche per gli acquisti di tutti i giorni) e del difficile rapporto con gli istituti di credito che, oltre a creare disagi alle imprese, spinge chi ha esigenze di denaro alla ricerca di fondi anche senza le giuste garanzie.

Per tutte queste ragioni, le associazioni dei consumatori sono scese in piazza per esporre precise richieste al Governo.
Mentre a Roma i rappresentanti nazionali si sono dati appuntamento in piazza Montecitorio e in piazza Belli davanti alla sede di Confcommercio, nei giorni scorsi a Modena, le sezioni locali di Federconsumatori, Adiconsum, del Movimento consumatori e dell’Adoc hanno fatto il punto sulla situazione denunciando le difficoltà portate dal carovita che quotidianamente incontrano
le famiglie e i lavoratori.

«Vivere a Modena oggi è molto difficile – ha esordito il presidente provinciale di Federconsumatori Renza Barani - e sono le fasce più deboli, pensionati in testa, a subire le conseguenza di questa crisi.
I bilanci familiari da qualche tempo sono messi a dura prova e su questi, ora gravano di nuovo i rincari dei prodotti alimentari, in particolar modo di pasta e pane, e i ricarichi che avvengono nel passaggio dal campo alla tavola, pari al 347% solo nel caso dei pomodori.
A essere soggetti a queste logiche speculative - ha continuato Barani - sono i beni di base dell’alimentazione quotidiana, i cui aumenti incidono fortemente sulla spesa della famiglie meno abbienti che hanno subito un calo del potere d’acquisto di 980 euro all’anno e di 85
per quelle a reddito fisso».

«In un quadro così delicato - ha aggiunto il responsabile provinciale di Adiconsum Angelo Ferrari Valeriani - pesano anche i costi delle tariffe e delle bollette energetiche.
Per un lavoratore in cassa integrazione è difficile pensare anche a queste spese, oltre al mutuo o all’affitto.
Per questo si verifica un continuo ricorso al credito al consumo che non fa altro che indebitare ulteriormente chi è già in difficoltà. Occorre che i Comuni e gli enti locali intervengano a sostegno delle imprese e che il Governo metta in atto misure concrete. E’necessario avviare un processo di detassazione per le famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati rimodulando le aliquote Irpef e prevedendo ulteriori detrazioni.
Servono interventi urgenti per abbattere i prezzi e fare ripartire i consumi, nonché per sostenere i lavoratori che hanno perso il lavoro o stanno usufruendo degli ammortizzatori sociali».

Nonostante le rassicuranti parole del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, sono certo che anche nel modenese, considerata da sempre un’area altamente produttiva, sarà un autunno davvero difficile per imprese e famiglie.

La crisi non è superata, ci aspettano momenti duri ed è necessario, in attesa delle manovre del Governo, pianificare interventi a sostegno dell’economia locale.
E’ il momento che i nostri amministratori comunali comincino a studiare e mettano in programma aiuti alle famiglie, per evitare che ricorrano a finanziamenti o altre pericolose forme d’indebitamento.

martedì 29 settembre 2009

MODENA - ENERGIA PULITA, da Monaco a Modena con l’idrogeno!












Finalmente al via i lavori per una rete di 5 distributori.

L’ obiettivo del progetto, elaborato dall'Istituto per innovazioni tecnologiche (Iit) di Bolzano, è di costruire una stazione di rifornimento di idrogeno ogni 100 km tra Monaco di Baviera e Modena.

E' iniziata all'uscita del casello di Bolzano sud dell'Autostrada del Brennero la costruzione
di un impianto pilota che sarà in grado di produrre e distribuire idrogeno.
L'impianto fra poco più di un anno sarà in grado di produrre 250 metri cubi di idrogeno al giorno e 2 milioni di metri cubi all'anno.
Il progetto, approvato dall'Autobrennero nell'ottobre 2007, prevede un investimento da parte dell'A22 di 10 milioni di euro, cui si aggiungeranno 6 milioni per l'elettrolizzatore che sarà finanziato all'80% dall'Unione europea.
Cinque gli impianti previsti: il primo, al Brennero, sarà alimentato da un sistema eolico, il secondo, quello in costruzione a Bolzano sud, verrà alimentato con energia idroelettrica, il terzo, a Nogaredo, sarà alimentato da un sistema fotovoltaico.

Gli ultimi due impianti, nei pressi di Verona all'intersezione con l'A4 e, appunto, all'intersezione con l'A1, nei pressi di Modena, verranno alimentati con fonti energetiche rinnovabili
ancora da definire.

MODENA - Sicurezza, adesso si invertono le parti, il Pd chiede rinforzi a Roma, il Pdl vota «No!»


Ha davvero dell’ incredibile questa faccenda, ma purtroppo per i poveri contribuenti modenesi è tutto vero!.
In uno degli scorsi consigli comunali, la maggioranza, per far fronte alla grande richiesta di sicurezza di cui Pdl e Lega ci hanno ormai convinti che non possiamo proprio più far a meno, ha chiesto 25 agenti al ministero.
L’inverosimile posizione di Pdl e Lega contraddicendo a tutte le chiacchiere spese in questi mesi sul tema della sicurezza, è stato quello di bocciare l’ ODG!.

Mi risultava che temi come «ordine e disciplina» fossero sposati e coltivati da partiti di centrodestra, mentre poliziotti e carabinieri, negli slogan sessantottini di sinistra, non è che siano mai stati propriamente esaltati.

A Modena invece il mondo si è rovesciato!.
Come ho anticipato, quando in Consiglio comunale, Pd e Sinistra per Modena hanno votato un ordine del giorno per chiedere al governo (di centrodestra) 25 nuovi agenti di polizia, Pdl e Lega Nord hanno fatto sentire un sonoro e convinto «No!».

L’ordine del giorno approvato, impegna il sindaco e la giunta «a sollecitare il Governo al rispetto del Patto per la sicurezza sottoscritto il 18 luglio 2007, trasferendo nel capoluogo di provincia i 25 agenti di polizia previsti e impedendo che il blocco del turnover del personale porti l’organico in situazione di sofferenza».

Una richiesta più volte ripetuta e sfociata anche in due «missioni invernali» a Roma per presentare il problema al sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano.
E, forse non tutti ricordano, al secondo viaggio verso la capitale, quello del 12 Febbraio, partecipò una delegazione bipartisan, composta, oltre che da sindaco e rappresentanti dei comitati, anche dai parlamentari modenesi, Carlo Giovanardi e Isabella Bertolini compresi.

Perché dunque ora il Pdl vota «No!» in Consiglio comunale?

Sarebbe stato decisamente più coerente per Pdl e Lega, associarsi alla richiesta che la maggioranza intende presentare.
Soprattutto in vista del fatto che il governo taglierà 3 miliardi di euro al Ministero degli Interni.

Ma la vicenda rischia di diventare davvero ridicola se consideriamo che lo Stato per onorare il patto per la sicurezza, l’anno scorso, 25 agenti li ha inviati, peccato che contemporaneamente si sono avuti 24 pensionamenti e trasferimenti.

Apprendendo questi fatti viene spontaneo invitare i nostri “cari” politicanti a tenere posizioni più coerenti con quanto espresso quotidianamente e nell’interesse dei cittadini, evitare di fare sempre e solo i bastian contrari.


IlSandrone

MODENA - Nuovo procuratore aggiunto, dall’antimafia arriva Lucia Musti


«I Casalesi sono infiltrati pesantemente, lavorano, investono qui a Modena, che ormai è considerabile una filiale di Casal di Principe».

Così si è presentata ia Modena il nuovo procuratore aggiunto Lucia Musti, che proprio per la specifica competenza sulle mafie sarà in grado di dare un contributo importante per la nostra realtà assediata dalla Camorra, quella degli affari più che delle pistole.

Anche se deve ancora confrontarsi col procuratore della repubblica Vito Zincani, la dottoressa Musti dovrebbe coordinare il nuovo pool sulla criminalità organizzata, composto da un gruppo specializzato di investigatori.
Come sostituto della Dda di Bologna ha stroncato l’associazione dei crotonesi infiltrati in Riviera e coordinato importanti indagini sulla mafia, ma è proprio sul clan dei Casalesi ad essersi specializzata negli anni, assicurando alla giustizia il commando che gambizzò a Riolo di Castelfranco nel maggio 2007 Giuseppe Pagano, l’imprenditore edile punito per aver testimoniato contro il boss Raffaele Diana.

«Qui ritrovo colleghi con cui ho lavorato e che stimo - ha dichiarato la dottoressa Lucia Musti
- non mi chiedete nel merito, devo ancora parlare col procuratore che deciderà per il meglio.
Posso solo dire che metterò a disposizione la mia competenza specifica sulle mafie e sui Casalesi, Clan che ha fatto di Modena una vera succursale.
Serviranno naturalmente le professionalità di tutti, a partire dai carabinieri e dalla squadra
Mobile che vantano grande esperienza sul territorio. La Camorra è presente: lo dimostrano
le indagini coordinate da Napoli e Bologna, i sequestri di beni e le condanne a Parma, le operazioni qui a Modena».
Troppo presto per stabilire il ruolo operativo ma quel che è certo è che il pool specializzato
sulla criminalità organizzata potrà portare ad un salto di qualità importante nelle indagini.
Anche se non potrà sconfinare per competenza, che spetta naturalmente alla Dda di
Bologna (già con la presenza dell’aggravante dell’articolo 7), i fascicoli potranno, per esempio, essere seguiti a Modena col meccanismo dell’applicazione, ossia l’affiancamento di un sostituto della Dda bolognese.

Tutte modalità che ora le Procure avranno il tempo di studiare.
«Per il momento - conclude Musti - mi sento di dire che lavoreremo con la collaborazione di tutti, soggetti istituzionali e associazioni, per il nostro territorio. Un territorio che va difeso, altrimenti lo perdiamo».