domenica 3 gennaio 2010

MODENA - PDL A PEZZI !!!


«Ed ora parlo io, che non devo conservare o conquistare poltrone!!!».

Interviene così Olga Vecchi, decana dei consiglieri del centrodestra, sull’addio di Galli, Taddei e Celloni al Pdl per abbracciare Lega Nord e Mpa. E il suo è un commento fuori dagli schemi, che non risparmia critiche alla gestione del partito e in particolare a Isabella Bertolini, e allo stesso tempo che difende il capogruppo Adolfo Morandi.

I personalismi
Ma la Vecchi inizia con il criticare la scelta dei «transfughi».
«Il Pdl modenese ha tristemente fatto terno, Galli,Taddei,Celloni! E finirà qui? - si chiede la
consigliere comunale -. Hanno usato i voti del PdL per farsi eleggere, poi hanno traslocato in
altri partiti tradendo i loro elettori.
Costruire un grande partito come il Pdl è stata una grande sfida di Berlusconi alla quale gli
elettori hanno risposto con entusiasmo.
E’ un compito grave e difficile, ma gli eletti devono credere intensamente in questa sfida, senza personalismi. Galli si scusa dicendo che «…non concorda più con Fini, che i suoi elettori scontenti si sono spostati alla Lega e lui si sente in obbligo di seguirli». Strano modo di pensare. Poi, con un assai criticabile giro di valzer abbandona, insieme a Taddei, il suo partito per cercare spazi e poltrone più visibili nella Lega, «pro domo sua». E Celloni si trasferisce accanto al sole della Sicilia.
Dispiace molto che questi 3 consiglieri, peraltro capaci e rappresentativi, abbiano cambiato bandiera; ma noi non abbiamo bisogno di trasformisti».

Il coordinamento
E, subito dopo la censura della scelta dei «nuovi leghisti», arriva la durissima critica alla gestione del partito. «Si tratta di un disastro annunciato – prosegue la Vecchi -. Perché meravigliarsi ipocritamente e nascondersi dietro ad un dito per non perdere poltrone? Inutile e sbagliato attribuire la colpa delle “fughe” al capogruppo comunale.
Nessuno dei 3 consiglieri “transfughi” aveva dato segnali in Comune in merito, né le loro motivazioni di scontento sono amputabili al capogruppo. E’ finalmente ora di interrogarsi e di
fare una profonda ed obiettiva analisi del problema.
Dopo 15 anni di militanza politica, personalmente sono libera di farlo perché non aspiro a poltrone, amo la mia città e voglio difendere il mio partito. A Modena esistono, in effetti, problemi nel Pdl, fin da quando era ancora Forza Italia. E’ mancata la presenza attiva dei vertici del Coordinamento provinciale locale. Non si è voluto percepire dissensi e problemi, non si ha collaborato, né coordinato. Da almeno sei mesi nessuna riunione, nessuna strategia politica o progetto di partito. Nessun dibattito e tanti personalismi.
Soltanto in seguito al commissariamento dei vertici del coordinamento provinciale, si è iniziato col commissario Lenzini a ristrutturare, anzi a strutturare il partito, a creare strategie politiche, a formare dipartimenti, a fare riunioni, a prendere contatti con i nostri Comuni, insomma, a
coordinare. Poi proprio sotto le elezioni amministrative, il ritorno della coordinatrice Isabella
Bertolini con Ministri, Ministre e... minestre.

Passerelle inutili e fallimentari come la prima Festa del Pdl.

Poi nuovamente il silenzio, per forza non si è percepito nulla di quanto stava per accadere. Dopo un tale disastro, se il PdL fosse la Fiat chi sarebbe mandato a casa? Marchionne o l’ultimo anello della catena, della piramide operativa?

Mi auguro che da questa triste esperienza nasca una nuova volontà di creare strategie locali,
si riveda l’attività e la presenza del Pdl su tutta la Provincia per ridare localmente quella capacità e visione politica che sono proprie di questo grande par tito».

La sinistra
«Un caldo e forte invito alla Sinistra locale - conclude la consigliere del Pdl -. Critiche e commenti inaccettabili da parte del neofita Trande, da Bonaccini, da Boschini ed altri esponenti del Pd che avrebbero fatto cosa migliore e produttiva al loro Partito a «guardare in casa loro» ,
a ciò che sta succedendo nelle Puglie, le migrazioni locali, i valzer delle poltrone, i problemi
con l’Idv. Non sono transfughi quelli di Sinistra ? Almeno i nostri 3 «eroi» sono rimasti all’opposizione locale ed in area governativa nazionale. Non hanno voltato gabbana. Non è con le critiche sterili che si governa e si unisce».

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